Around Me, Primi

NOI, LE MONTAGNE E UNA ZUPPA D’ORZO

La montagna è stata sempre molto presente nella mia vita. E non poteva essere diversamente ! Da una parte mio padre, che ha trascorso  una fetta della sua infanzia a Borca di Cadore frequentando la scuola tra San Vito e Cortina e ha continuato da ragazzo entrando a far parte del corpo degli Alpini. Dall’altra i miei nonni materni , di origine sarda, che per oltre 40 anni hanno trascorso – come si diceva una volta – “la villeggiatura” sempre nello stesso albergo di San Vito, il mitico Hotel Dolomiti,  insieme ai loro 7 figli, di cui la più piccola mia madre. Galeotta fu la pasticceria Fiori proprio a San Vito , dove un giorno di 60 anni fa i due si incontrarono, mia madre aveva 15 anni, mio padre 26 e tutto ebbe inizio da lì. La differenza di età non facilitò loro le cose, vi basti sapere che per non so quante estati i due non ebbero la possibilità di uscire se non accompagnati dai miei zii che facevano una guardia attenta e serratissima a mia madre. Nulla li scoraggiò, nemmeno la distanza che li separava d’inverno visto che mamma viveva a Roma. Dopo poco più di 4 anni si sposarono e non ci volle molto tempo per vedere comparire sulle Dolomiti anche noi tre sorelle. Quelle montagne ci hanno viste neonate andar su e gù in carrozzina per la vecchia strada della ferrovia, ci hanno viste con le prime pedule ai piedi e fazzoletti in testa raggiungere i rifugi più belli, ci hanno viste scorrazzare tra i prati durante i nostri famosi “pic-nic dei magnoni”, ci hanno viste sciare con papà tutti gli anni per il ponte dell’Immacolata, ci hanno viste adolescenti andare a funghi in Val Pusteria o sciare di notte con le fiaccole , ci hanno viste adulte di nuovo su quella stradina tra Borca e San Vito a spingere carrozzine di figlie e nipoti. Insomma le abbiamo proprio respirate a fondo quelle meravigliose montagne , sarà per questo che ogni volta che ci torno la sensazione che provo è sempre la stessa: pace . La sensazione che mentre sono lì nulla di brutto mi possa accadere, perché quelle montagne sono un pò CASA.

Per festeggiare i 60 anni da quel fortunato incontro domenica scorsa siamo tornati su tutti insieme, la pasticceria Fiori purtroppo era chiusa , ma la giornata meravigliosa , la bellezza mozzafiato di quelle cime e l’emozione negli occhi di papà e mamma hanno reso la giornata indimenticabile.

Ma visto che siamo in tema di montagna non ce la gustiamo una zuppa d’orzo calda e profumata?

Ingredienti

Dosi per 4 persone

  • 120 gr di orzo perlato
  • 100 gr di speck tagliato non troppo sottile
  • 2 carote
  • mezza cipolla bianca
  • 2 coste di sedano
  • 2 patate
  • brodo qb ( di carne o vegetale come vi piace di più)
  • erba cipollina qb
  • olio, sale e e pepe nero qb
  • parmigiano qb ( facoltativo)

 

Ricetta

Tritate finemente la cipolla e tagliate a cubetti piccoli le carote e il sedano, fateli soffriggere in poco olio a fuoco dolce per pochi minuti. Aggiungete le patate sempre tagliate a cubetti e cuocete per 5 minuti mescolando con cura. Unite l’orzo dopo averlo accuratamente lavato sotto l’acqua corrente e mescolate bene.

 

 

Coprite con il brodo caldo e fate cuocere con il coperchio per circa mezzora, tornando a mescolare spesso. Quando le patate sono morbide e l’orzo quasi cotto aggiungete lo speck tagliato a listarelle e se serve aggiustate di sale. Fate cuocere altri 5 minuti, ultimate con l’erba cipollina e un pò di pepe macinato al momento.

 

A me piace gustarla calda ma non troppo e con un cucchiaino di buon parmigiano grattugiato.